La neve, la pioggia, il cielo arruffato ed ostile, una pausa ieri, al risveglio qualche strappo d’azzurro qua e là, la finestra grande sul cortile, l’albero di cachi che ravviva lo sguardo con le sue regalie arancioni, le gocce che imperlano il gelsomino, la colazione rilassante, i baffi di zucchero a velo.. in auto verso Brescia, lieve foschia sul limitare dei campi, a ridosso dei monti, la terra color cioccolato, i fossi colmi d’acqua, i tappeti di foglie gialle e marroni, le fabbriche con i loro fumi che si confondono con le nuvole e poi il picnic invernale sul belvedere sotto il castello, le mani che si ghiacciano nel tenere il panino, i passeri ed i piccioni che si contendono le briciole, la scatola con il dolce appoggiata alla panchina, dalla balaustra le cupole, i tetti, le antenne, le chiese, i palazzi, le sfumature all’orizzonte, gli alberi spogliati ed infreddoliti… La mostra sui disegni e dipinti di Van Gogh, un percorso silenzioso ed attento, passo dopo passo, concentrata nel leggere, comprendere, osservare, emozionarsi di fronte alla grandezza dell’artista, lo scambio di commenti ed impressioni, la complicità nel "vivere" le stesse sensazioni ed il regalo, nell’ultima sala, di alcuni dipinti: la gioia dei colori e la forza di ciò che era rappresentato, la passione degli ulivi, dei cipressi, del cielo, del giardino… un godere della bellezza!
La cioccolata con vista sui tetti, una pioggerellina fine che immalinconisce il ritorno..
Ed oggi la pioggia si riprende la scena con largo uso di effetti speciali, dissuadendo dalle passeggiate.. compiti, faccende domestiche, la composizione di candele per l’Avvento, con l’agrifoglio pungi-mani, il tulle rosso, seguita dalla creazione di una busta rossa gigante che contiene a sua volta delle buste verdi con i biglietti rossi sui quali scrivere i pensieri domenica dopo domenica e mentre uso il pennarello argentato : "mamma, non sapevo tu sapessi anche scrivere bene".. ed il compasso disegna cerchi sui quadrati, la candela profuma la cucina …niente torte oggi, c’è la sperimentazione con il collegamento adsl, niente a che spartire con le connessioni spaziali promesse dal contratto, ma pare che i miglioramenti ci siano… Perlomeno posso caricare le foto su Flickr..
La pioggia avvicina l’ora del buio, la domenica sfuma, la malinconia tratteggia i pensieri, i desideri si mettono al riparo…
E mi pare che ci sia poco posto per le mete, per i racconti, per le conversazioni, ma nello stesso tempo apro finestre nuove, ho regali dagli incontri, allungo lo sguardo per scoprire l’angolo celato ed il posto diviene elastico, si aggiunge una tasca, si annoda un altro filo… bello!
Erika Burkart
Le grazie del quotidiano
Vedere, d’inverno,
alzarsi da un bosco una colonna di fumo
come se uno spirito
facesse a un altro un segno.
Non poter contare i gabbiani
sul campo di nebbia dissodato,
pensare al cammino dell’acqua,
al tempo delle pietre –
Entrare col gelo tra le ciglia
in una stanza dove arde il fuoco,
scaldarsi le mani sulla teiera,
dare ascolto al cuore
fuori di sé
per null’altro che la vita
cosí breve,
che ci ricorda che
prima che fosse tardi
abbiamo visto le stelle
Gemma, Capella,
rabbrividendo di notte
accanto alla stufa spenta
mentre il vento
batteva alla finestra
e in un cielo
come di ghiaccio chiaro
agli alberi cresceva
una corona di neve.
L'ingresso alla mostra. Foto di Sebastiano.