A proposito di laurea, la Princi non era sotto choc per i travestimenti molto soft di mia nipote Irene (qui a fianco alle prese con una serie di test post intervista ai familiari), bensì per quelli che ha osservato nel giardino dell’Università, per le profumate creme per il corpo a base di farina ed uova, per i maschi in giarrettiera, per le bottiglie con contenuti colorati ad alto tasso alcolico…
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Susanna mi ha regalato degli incantevoli segnalibro che ha dipinto e creato lei, con le nuvole come soggetto…
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Ho trascinato anche Sofia stavolta a "Librando", visto che lunedì sera c’era l’incontro con un autore per ragazzi – Bordiglioni – e fra un canto, il suono della chitarra, un racconto, una storia, la serata è volata via senza accorgersene. Si è proprio divertita, l’assessore Stefania un po’ meno perchè costui si trovava a suo agio stare seduto sul tavolo appoggiando i piedi sulla bellissima sedia di raffinato design 🙂
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Sabato avevo avuto un assaggio di sole, mare, piedi nudi, fra i ciottoli scuri e le onde a Sori (Genova), domenica passeggiata nel bosco sui colli Berici, fra profumatissime viole bianche e viole blu oltre agli anemoni, la festa di laurea di Irene nella loro casa in mezzo alla campagna e poi i soliti voli pindarici con i pensieri che invece di rallentare accelerano, i numeri che in alcuni giorni diventano talmente insistenti da far desiderare gomme giganti per cancellarli tutti, le attività culinarie serali, gli stendibiancheria disseminati ovunque, i rischi per incidente a causa di torsione continuata e persistente del collo in direzione delle centinaia di alberi in fiori sparsi fra colline e campi, queste nuvole bianche che attirano lo sguardo, oggi ho portato anche la macchina fotografica con me, se c’è una buona luce cerco di fare qualche tappa e per finire un po’ di cultura femminile con una conferenza stasera, a Valdagno, nel ciclo "Grandi Spiriti femminili del ‘900", su Simone De Beauvoir, raccontata da Enza Biagini Sabelli.
Il corso di scrittura riprende la prossima settimana.
Nel frattempo la lettura, seppur a singhiozzo, prosegue. Riporto alcune righe di un libro che ha contribuito – condividendone i pensieri – a far sì che il mio senso di insubordinazione aumentasse…
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“Chissà, mi domandai, se il nostro bisogno di svago, la nostra smania di nuovo, era, in sostanza, un impulso migratorio istintivo, affine a quello degli uccelli in autunno?
Tutti i grandi maestri hanno predicato che in origine l’uomo “peregrinava per il deserto arido e infuocato di questo mondo” – sono parole del Grande Inquisitore di Dostoevskij – , e che per riscoprire la sua umanità egli deve liberarsi dei legami e mettersi in cammino…
Se era così, se la “patria” era il deserto, se i nostri istinti si erano forgiati nel deserto, per sopravvivere ai suoi rigori – allora era più facile capire perché i pascoli più verdi ci vengono a noia, perché le ricchezze ci logorano e perché l’immaginario uomo di Pascal considerava i suoi confortevoli alloggi una prigione. “ Bruce Chatwin, Le vie dei canti. Citato in Parole in cammino di Sabino Chialà –
“ Il viaggio inizia con la partenza: momento di distacco, di fine e di inizio (…) E’ questo il momento del coraggio, il momento di fare spazio al proprio sogno-bisogno e di lasciarlo per un tempo al timone della nave, secondo l’invito di Paul Celan: “Fa’ salpare il tuo sogni, ficcaci dentro una scarpa”. (…) E’ alla vita, nella gamma completa dei suoi volti, l’invito di Pindaro: “Sii il navigante che apre la vela al vento”. (…) Viaggiare per perdersi, per sfuggire allo sguardo su di sé, o viaggiare per ritrovarsi? (…) Da qui nasce un altro viaggio, ben più profondo e lungo: il viaggio verso se stessi, per ritrovarsi, riconoscersi, ricomporsi, riscoprire il filo di un’esistenza che continua a scorrere e che sembra non lasciarsi mai raggiungere. (…) " Da Parole in cammino.
Se stai cercando la dimora dell’anima, tu sei l’anima
Se stai cercando un tozzo di pane, tu sei pane
Cerca di capire cosa sto dicendo:
ogni cosa è là dove sei tu.
(G. al-Din Rùmi)