… non ci sono nè l’ispirazione, nè il meteo giusto, visto che non posso mettermi sul balcone a friggere, di sera, con burrasca di vento e acqua…
Opto per questa immagine, per gustare con gli occhi, le sfumature del mare, dei colori verso l’imbrunire, che ho catturato l’altro sabato a Sottomarina…
Ho un breve reportage della stessa spiaggia in versione grigio foschia-pioggia dello scorso sabato… ma lo condividerò quando le giornate saranno terse, giusto per equilibrare…
Non so per quale misterioso influsso, mi ritrovo in difficoltà a scrivere qui, quando ho ripreso con la scrittura notturna "a mano", quando le cartelline con stampe di articoli, conferenze, seminari, poesie femminili si accumulano una sopra l’altra sul tappeto ed è tutto un sottolineare, evidenziare, ritagliare… Quindi le idee non dovrebbero mancare… mah!
Le prime due conferenze sono in dirittura d’arrivo, una per il 20 febbraio ed una per il 14 marzo, riguardano il linguaggio femminile sotto due angolature diverse.
Susanna ha in mente un progetto di archivio femminile da raccogliere, conservare e consegnare alle generazioni future… Ad ogni link ed iniziativa che quotidianamente ci scambiamo, mi viene da pensare che ci vorrebbero almeno 6 mesi sabbatici per poter approfondire, seguire tutte le idee che continuano ad affluire e che riponiamo con cura nei cassetti della nostra memoria in attesa di poter dare loro un adeguato vestito e visibilità…
Esperienza negativa la scorsa settimana ad un primo incontro in Biblioteca per un gruppo di lettura, troppa improvvisazione, proposte vaghe e difficoltà nel tratteggiare una linea comune.
Non ho potuto dare continuità al seminario politico curato da Chiara Zamboni, l’orario è impossibile, per chi lavora sia al mattino che al pomeriggio… Mi piacerebbe almeno partecipare alla lezione conclusiva, dove lei dovrebbe fare un riepilogo del percorso fatto nei sei incontri.
Ultimo fine settimana trascorso fra la pioggia, il vento, la foschia, vale a dire il mare d’inverno in versione austera. Con la spiaggia deserta, il colore del mare e del cielo quasi del medesimo grigio, le conchiglie infreddolite e lasciate scoperte dalla bassa marea, l’ascolto delle onde, un passo dopo l’altro a scattare foto al movimento delle onde e del quartetto di gabbiani, alle dune addossate alle reti con la loro rotondità stile bigodini e questa voce grossa del mare che ti ammalia, che ti fa fermare per ascoltare, pare quasi reciti poesie a voce alta…
E poi il Carnevale con la Princi, prima in un paese e poi in un altro, a collezionare prima freddo e poi frastuono di bimbi in un grande salone che amplificava la confusione, i coriandoli, la musica a tutto volume…. e io che seduta in un angolo, con lo sguardo vigile sulla signorina, cercavo di riprendere le immagini del mare con le sue storie da interpretare…
"Mamma, cosa vuol dire numero intero?" "Arghhhhh!! Non puoi farmi una domanda del genere in quinta! Va in frantumi tutto il percorso scolastico fatto… sigh!"
"Oggi abbiamo fatto verifica di storia, sugli antichi Greci. C’erano due immagini con delle costruzioni antiche, una ad Atene ed una a Segesta, chiedevano se c’entravano l’una con l’altra.. Una era il par.. por.. Pordenone!" "Princi, sarà stato il Partenone!!" "ah sì, beh ci assomiglia"
Un paio di settimane fa la prima notizia del TG era stata : "Borse europee in picchiata, perdite anche del 60%". Princi sta mangiando avidamente la pasta, alza gli occhi, vede un ufficio finanziario ed esclama: "Ma dov’è la signora che è stata picchiata? " "Quale signora? " "Quella della borsa, hanno detto che è stata picchiata per una borsa!" "No Princi, la Borsa è un sistema finanziario, di soldi, ma non un accessorio femminile" "Ahhh, io mi domandavo dove l’avessero picchiata e poi hanno detto il sessanta per cento, ho pensato ma come hanno fatto a portarle via il sessanta per cento, hanno spartito i soldi nel borsellino??"
Oggi è andata al Carnevale per i bambini in Piazza dei Signori, erano previsti laboratori, musica, danze con Thierry Parmentier… Mi è dispiaciuto non aver potuto accompagnarla, ma numeri ed incartamenti vari, ben poco entusiasmanti, hanno richiesto la mia attenzione… uffff!!
**************************************
Abbiamo visto la luna di Cecilia Meireles
Abbiamo visto la luna nascere, nella sera chiara.
I diamanti spargevano rugiada, le aeree frange delle onde e le finestre si aprivano su foreste piene di cicale.
Abbiamo anche visto la nuvola nascere alla fine dell”ovest.
Nessuno le ha dato importanza.
Sembra una pena sciolta — dicevano.
Un fiore senza petali.
Abbiamo visto la luna nascere, nella sera chiara. Saliva con il suo diadema trasparente, lenta, reggendo tanta gloria.
Ma la piccola nuvola correva veloce nel ciclo. Riunì eserciti di lana scura, si levò dovunque l”inquietudine dell”ombra.
Quando abbiamo voluto un’altra volta il chiarore lunare. abbiamo udito la pioggia sferzare contro i vetri, e la foresta dibattersi nel vento.
Dietro le nuvole, però,
sapevamo che continuava ad esserci, gloriosa e intatta.
la luna.