.. ma se le risposte non arrivano, l’anima si raggomitola e rimane in attesa… Rimangono le fessure, in attesa di qualche risposta.
Detesto le distanze: fisiche, emotive, di pensiero.
Altra cosa è la diversità, sfido me stessa per accoglierla.
Questa era una giornata da far scorrere con immagini diverse da questo monitor e tastiera.
Avevo iniziato la giornata notando le nuvole, l’aria fresca e mi era subito salito il rammarico di non aver forse camminato abbastanza sulla sabbia che emana calore.. Ho proseguito con la lettura di Emily Dickinson (qualche mattino diviene un bisogno fisico farlo) quando afferma che "garanzia della gioia è il suo rischio perenne", quasi un invito a vivere in equilibrio sul filo teso dell’infinito e a non curarsi della certezza. Più facile a dirsi che a farsi 🙂
Buon fine settimana!
Cominciano ad accendersi
le domande alla notte.
Ve ne sono distanti, quiete,
immense come astri:
chiedono da lassù
sempre
la stessa cosa: come sei.
Altre, fugaci e minute,
vorrebbero sapere cose
lievi di te e precise:
misura
delle tue scarpe, nome
dell’angolo del mondo
dove potresti aspettarmi.
Tu non le puoi vedere,
ma il tuo sonno
è circondato tutto
dalle mie domande.
E forse qualche volta
tu, sognando, dirai
di sì, di no, risposte
miracolose e casuali
a domande che ignori,
che non vedi, che non sai.
Perchè tu non sai nulla;
e al tuo risveglio,
loro si nascondono,
invisibili ormai, si spengono.
E tu continuerai a vivere
allegra, senza mai sapere
che per metà della tua vita
sei sempre circondata
da ansie, tormenti, ardori,
che incessanti ti chiedono
quello che tu non vedi
e a cui non puoi rispondere.
(Pedro Salinas – La voce a te dovuta)